Fernando Toma

Musicista, Violista, Violinista, Tastierista, Pianista, Compositore

Nato a Lecce ha iniziato, giovanissimo, gli studi presso il Conservatorio della sua Città  diplomandosi, appena diciottenne, in Violino. Si è in seguito dedicato allo studio della Viola conseguendo il relativo diploma, sotto la guida del M° Alfonso Ghedin. Vincitore di concorso nel 1978 presso l’Orchestra del Teatro “Bellini” di Catania ha intrapreso da subito la carriera concertistica che lo ha portato a collaborare con importanti Enti Sinfonici quali le orchestre di Bari, Lecce, Perugia, L’Aquila, Teatro Olimpico di Vicenza, ricoprendo il ruolo di Prima Viola ed eseguendo, in qualità di solista e sotto la direzione di prestigiosi Direttori, alcuni tra i più importanti brani della letteratura violistica (concerti di Telemann, Mozart, C.Bach, Hindemith, Rolla, etc.)

La sua intensa attività cameristica lo ha visto impegnato tra le fila di famosi Complessi quali I Solisti Aquilani, I Solisti Dauni, Il Gruppo Di Roma. Ha effettuato numerose tourneè in Italia e ed all’estero esibendosi nelle più famose sale da concerto come la “Rocca “di Angera, ”Accademia Chigiana” di Siena, ”Biblioteca  Di Stato “di Roma, Festival di Stresa, Festival di Montreaux, ”Martin Luther Salle” di Ludwigsburg, Barcellona, Valladolid, Madrid, Seoul, Shanghai, Dubay, Teatro dell’Opera di Buenos Aires  ecc.

Tante, inoltre, le collaborazioni avute con musicisti di chiara fama:  Maurice Andrè, Bernard Soustrout, Pavel Vernikov, Ilja Grubert, il Nuovo Quartetto Italiano, Roberto Cappello, Vincenzo Balzani, sono soltanto alcuni dei grandi artisti con cui Fernando Toma  si è finora esibito in tutto il mondo, riportando grande successo di pubblico e di critica.

Contemporaneamente, sin dalla adolescenza, ha sviluppato un grande interesse per la Musica Leggera e Jazz, in particolare modo nei campi dell’arrangiamento e registrazione audio, fatto che lo ha portato, nel tempo, a collaborazioni di vario tipo con vari artisti del calibro di Noha, Stefano Bollani, Sergio Cammariere, Gino Paoli, Ornella Vanoni, Iva Zanicchi, Ezio Bosso, Franco Simone, Petra Magoni e tanti altri. Si è dedicato, e si dedica tutt’ora, alla registrazione digitale con acquisizione analogica, affrontando quotidianamente le problematiche relative all’ interazione tra hardware e software e operando nel proprio studio dove ha, peraltro, realizzato molte produzioni, tra le quali spicca il Musical “ Processo all’Innocente” (di cui ha scritto, arrangiato, registrato e mixato le musiche); ha inoltre orchestrato la versione sinfonica dell’opera rock “ Juliet” curandone, anche, la direzione d’orchestra durante le riprese in studio.

Attualmente, dopo aver lasciato la cattedra di Violino presso il Conservatorio di  Lecce, tenuta peraltro per quasi quarantacinque anni, prosegue nella sua intensa attività di musicista, sia in ambito classico che moderno.

  • Nato il :
  • a:                             Lecce
  • Segno zodiacale:    Bilancia
  • Vive a :                   Cavallino di Lecce

Attivita’ :  Violista, Violinista, Tastierista, Compositor, Audio editing, Sound composer, Compositore.

aS Come e quando hai cominciato a praticare la musica?

FT Sin dalla tenerissima età. I miei genitori adoravano la musica e suonavano, per diletto, entrambi, mio padre il violino e la mamma la fisarmonica; aggiungiamo il nonno materno, bravo mandolinista, e viene naturale che in casa mia abbia masticato musica da subito. A neanche sei anni d’età mi è stata messa in mano una mini chitarra, costruita apposta per me da un liutaio siciliano e sono stato affidato ad un maestro “sui generis”: un lavoratore edile, amico di mio padre, un pò avvinazzato forse, ma formidabile e pazientissimo chitarrista.

 

aS Ma poi sei entrato in Conservatorio,come è   successo?

FT Mi esibivo in un teatrino di Lecce, la mia città, per uno spettacolo tipicamente parrocchiale, parliamo dei primissimi anni ’60; ebbene, quel giorno fu per me molto fortunato in quanto, tra il pubblico, sedeva casualmente un signore che, allora non potevo saperlo, presto sarebbe diventato il mio Maestro di Violino…questo signore, il grande Professore Vincenzo Massari, chiese notizie su di me a mio padre (si conoscevano da tempo), invitandolo a farmi studiare il violino, cosa che qualche giorno dopo puntualmente accadde. A sette anni il Conservatorio di Lecce mi prese (bontà loro) come studente effettivo, dopo aver superato, naturalmente, l’esame di ammissione.

 

aS Veramente piccolissimo…

FT Effettivamente si…la commissione fece un’eccezione, di solito all’epoca, l’età minima era di dieci anni; questo mi ha permesso di diplomarmi in Violino a diciotto anni.

 

aS Nel frattempo strizzavi l’occhio alla musica leggera

FT Era lei che lo strizzava a me…in Conservatorio ho anche studiato pianoforte ed armonia e, appena potevo, ascoltavo il Jazz-Rock di allora sui vinili a trentatré giri, in particolar modo band del calibro dei “Blood, Sweat and Tears” o “Chicago”. Era un genere che mi rapiva totalmente, una sorta di mix tra Rock, Jazz e musica classica, inoltre mi divertivo, con somma fatica, a trascrivere gli arrangiamenti di queste

composizioni e a studiarli per capirne la natura.

 

aS Questo ti ha aiutato a fare anche l’arrangiatore. In realtà, si può capire che mestiere fai?

FT Bella domanda! Intorno ai vent’anni sono rientrato in Conservatorio, stavolta dall’altra parte della “barricata”, cioè ho cominciato la carriera di insegnante di Violino…

 

aS Anche qui, giovanissimo…

FT E’ vero, giovanissimo e, naturalmente inesperto, ma con tanta voglia di imparare insieme ai miei studenti, caratteristica, questa, che mi ha accompagnato, per quarantacinque anni, fino al mio ultimo giorno di lavoro…

aSTorniamo ai tuoi “mestieri”

FT Mi sono anche diplomato, nel frattempo, in Viola, studiando a Roma sotto la guida del mio amatissimo e compianto Maestro Alfonso Ghedin. Lo studio della viola ha letteralmente fatto esplodere in me la passione per la musica da camera, per cui ho svolto attività concertistica in tutto il mondo come camerista e come violista d’orchestra, alternando il tutto, ovviamente, all’insegnamento in Conservatorio.

 

aS Hai detto che hai girato il mondo…

FT E’ vero, ho avuto questa fortuna, dal Sud America alla Cina e Corea, da tutta Europa agli Emirati Arabi

 

aS E “l’altra musica”, quella leggera?

FT Non lo nego, è sempre stata la mia passione…di me ho sempre detto che sono un musicista con l’hobby della musica. Dovrei avere altri passatempi, un pò di sport per esempio (che, detto per inciso, mi farebbe pure bene…):; invece, appena ho un pò di tempo libero mi dedico a ciò che mi piace, trasformandolo spesso in un lavoro vero e proprio: scrivo arrangiamenti su commissione, vado in giro a suonare le tastiere, anche con gli stessi vecchi amici dei tempi del Conservatorio, lavoro anche nel mio studio di registrazione, mi interesso di ingegneria del suono e acustica.

 

aS Insomma, passione totale per la musica, ma la famiglia?

FT Ho avuto la fortuna di sposare una donna speciale…anche mia moglie (figlia di musicista) è musicista, suona il Violoncello ed insegna anche lei in Conservatorio, per cui non solo non trovo opposizioni di vario genere, ma un supporto continuo alla mia attività (naturalmente la cosa è reciproca); spesso suoniamo insieme e magari qualche volta siamo in disaccordo sulle scelte musicali, anche perché, quando lavoriamo, più che marito e moglie siamo “colleghi” e i rapporti sentimentali in quel momento si accantonano.

 

aS  Hai collaborato con musicisti importanti…

FT  E’ vero anche questo. Ho avuto l’immensa fortuna di lavorare, in situazioni varie, con artisti del calibro di Noha, Stefano Bollani, Sergio Cammariere, Franco Simone, Iva Zanicchi, Gino Paoli, Fabrizio Bosso, il compianto Ezio Bosso, Simone Cristicchi e tanti altri…

 

aS Per finire, un motto che caratterizza il tuo “modus vivendi”

FT Te ne dirò due: il primo, un pò scherzoso, è l’emblema della mia atavica pigrizia: “ perché fare oggi quello che potrebbe fare qualcun altro domani”?

 

aS E l’altro?

 FT L’altro è decisamente più serio, peraltro preso in prestito da un fumetto di “Alan Ford”. Ho l’abitudine di intervenire subito, nei casi che lo richiedono, per non trovarmi in maggiori difficoltà successivamente : “ Meglio rossi dalla vergogna sùbito, che

bianchi dallo spavento dopo”!

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